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L’evoluzione del mercato pubblicitario nel 2022

A quanto pare il mercato pubblicitario è in rapida evoluzione e se continua così molto presto finirà per cambiare completamente il suo aspetto. Questa è la prospettiva di Valerio Cagnetta, ceo di Media Italia e board member di Armando Testa.

Non c’è stata tregua dall’inizio dell’anno dopo il grande rimbalzo del 2021. New business, nuovi clienti e programmi learning a supporto dei processi decisionali stanno diventando più importanti in un mercato più instabile e imprevedibile rispetto a quello di qualche anno fa. Pare che il mass market non abbia però sofferto molto e gli investimenti pubblicitari hanno trovato nuovi settori merceologici che si affacciano al mercato.

A provarlo sono i top spender negli ultimi cinque anni, ma soprattutto i new comer. Molte aziende oggi stanno comprando media, aziende nate da pochissimo come Vinted e Wallapop così come altri hanno, infatti, reinventato mercati antichi dandogli forme e strumenti nuovi, mettendo in evidenza la vitalità delle assicurazioni di terza generazione.

Inoltre, sempre secondo il pensiero espresso da Cagnetta, tutti ora puntano alla TV. Effettivamente, certi target si convincono e si motivano meglio con la TV che non con semplici banner. Se si produce il giusto contenuto si portano davanti alla TV segmenti che altrimenti non ci si ritroverebbero mai.

Secondo gli ultimi dati raccolti, la TV italiana costa ancora relativamente poco. Le cose però probabilmente cambieranno con il nuovo assetto pubblicitario. È previsto un aumento dei prezzi dettato dalla nuova regolamentazione sull’affollamento RAI che legittimerà tutto il mercato televisivo ad alzare in parte i prezzi. Impatto sugli affollamenti pubblicitari di Rai che si ripercuoterà anche nel 2023.

Sicuramente, per comprendere l’andamento generale, bisogna tenere d’occhio nel corso di quest’anno, la stabilizzazione degli investimenti pubblicitari su Facebook, così come il continuo travaso di nuovi investitori pubblicitari dal mondo digitale.

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