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Eurovision Song Contest 2022: tra musica e pubblicità

A partire dal 10 maggio in diretta nazionale ed europea si è assistito alle semifinali della competizione canora nota in tutta Europa. Quest’anno ad ospitare l’Eurovision è stata la città di Torino invasa da appassionati accorsi per assistere alla gara tornata in Italia grazie alla vittoria nel 2021 dei Måneskin. L’ultima volta che l’evento è stato ospitato in Italia era il lontano 1990, anno in cui a vincere fu Toto Cutugno con Insieme: 1992.

Quattro giorni dedicati alla musica, mentre tutti hanno gli occhi puntati su Mahmood e Blanco, i nostri cantanti che quest’anno cercheranno di mantenere il primato. Mentre aspettiamo la finalissima di stasera, concentriamoci su argomenti che possono sembrare -erroneamente- meno vicini alla musica e più vicini al nostro ambito di competenza. La pubblicità.

Come accade sempre per questi grandi eventi la pubblicità è d’obbligo. Un accurato piano pubblicitario offre, infatti, alle aziende nazionali la possibilità di farsi pubblicità e acquistare visibilità a livello nazionale e soprattutto europeo.

E quindi mentre gli artisti provenienti dai 40 Paesi in gara si esibiscono, gli sponsor nazionali si preparano ad affiancare la Rai, l’host broadcaster ufficiale. Lo scopo è quello di raggiungere il pubblico attraverso occasioni di visibilità nazionale e internazionale garantite dall’offerta on air, online e onfield studiata da Rai Pubblicità.

Per il palinsesto pubblicitario della 66esima edizione dell’ESC sono state messe in atto iniziative pubblicitarie in Città come il Parco Olimpico e l’Eurovision Village al Valentino.

«In linea con la strategia commerciale inaugurata con successo al Festival di Sanremo – ha dichiarato Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità – siamo riusciti ancora una volta, attraverso il linguaggio universale della musica, a sviluppare con i nostri partner percorsi di comunicazione che integrano i brand e i valori di cui sono portatori nel tessuto dell’evento e del ricco calendario di attività nei luoghi iconici della città».

I team di marketing si sono dunque attivati per realizzare eventi che risultassero interessanti ed accattivanti chiamando in campo sponsor e artisti conosciuti e amati. L’intento è quello di usare l’evento canoro per promuovere i principi cardine delle proprie attività. Il tutto senza mai dimenticare la multiculturalità di questo evento che unisce le diversità intrecciandole tra loro in nome della musica.

E così vediamo come, sulla scia di Sanremo, Costa Crociere ha organizzato sulla sua nave ammiraglia una personale versione dell’Eurovision, l’Eliovision, con la partecipazione di Elio e le storie tese che con il loro solito estro creativo uniscono musica e culture differenti tra loro.

Progetto simile quello di Fiat che cerca di accendere i riflettori su Torino e sulla Nuova 500 con un contest di musica internazionale. Evento che rispecchia gli interessi del brand da sempre interessato ai giovani e ai loro gusti ed esigenze.

«Inclusività e valorizzazione delle unicità e delle connessioni tra le persone: questi i valori che in Vodafone condividiamo con Eurovision Song Contest». Ha dichiarato Ingrid Veneri, head of brand & advertising di Vodafone Italia.

Discorso analogo vale per gli altri brand in gioco, che hanno sfruttato a pieno questa consistente opportunità. Eventi come questo ci dimostrano, ancora una volta, come pubblicità e marketing siano al centro di ogni tipo di evento. È altrettanto evidente, o almeno lo speriamo, quanto sia importante avere un team marketing. Con l’aiuto di comunicatori esperti è possibile realizzare strategie in grado di rispecchiare i valori del brand e sfruttare pienamente occasioni come quelle offerte dall’ESC.

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