Gli italiani, dopo il Covid, non tornano nelle sale cinematografiche. Così mentre i ristoranti sono spesso affollati e i biglietti dei concerti vanno “sold out”, i cinematografi denunciano una crisi che sta assumendo caratteristiche oggettivamente preoccupanti.
Per riuscire a capire di cosa parliamo, partiamo dai dati derivati dalle recenti elaborazioni curate da Cinetel, la società che effettua un monitoraggio di gran parte del mercato “theatrical” italiano.
I dati risalenti all’ultimo mese provano che: dal 1° al 31 maggio 2022, si sono incassati 25,7 milioni di euro, corrispondenti ad un -46,6 % rispetto al 2019, e con in media -50,7% di biglietti venduti rispetto allo stesso anno. È facile comprendere quanto la situazione sia disastrosa.
C’è un altro dato preoccupante: il nostro mercato cinematografico è l’unico in Europa ad aver registrato un calo degli incassi rispetto al 2020. Una domanda sorge spontanea: cosa fare per stimolare il ritorno degli italiani nelle sale cinematografiche?!
Non si possono avere risposte certe, ma ci sono alcuni strumenti di intervento a disposizione che possono essere un ottimo punto di partenza:
- Stimolare il consumo attraverso robuste e continuative campagne promozionali e di marketing;
- Agire sulla leva del prezzo, con una elasticità maggiore di quella attualmente praticata;
- interventi normativi che impongano rigide “finestre” temporali nello sfruttamento dei film.
Il Ministero della Cultura sembra per alcuni aspetti anch’esso spiazzato dalle caratteristiche della crisi italiana, e sembra finalmente aver avviato, per la prima volta nel nostro Paese, un tentativo di studio dettagliato sulle caratteristiche degli spettatori cinematografici italiani. Ci sono stati in passato dei precedenti in tal senso in Italia, ma nessuno purtroppo è stato sviluppato con le giuste metodologie e con un budget adeguato. Sta quindi per essere messo finalmente in cantiere un inedito studio qualitativo e quantitativo sul pubblico cinematografico italiano che potrebbe essere di supporto alle politiche pubbliche del settore cinematografico e audiovisivo.
A quanto pare è indispensabile riuscire a ricreare un’immagine della fruizione del cinema in sala che presenti caratteristiche “appealing” soprattutto per le giovani generazioni (in primis le generazioni Z, i cosiddetti “centennial”). È indispensabile una campagna di promozione e marketing che sia impostata in modo evoluto, che utilizzi i social media, che sia stabile e continuativa, dotata di un budget adeguato, nell’ordine di almeno 30 se non 50 milioni di euro l’anno.
Deve dunque essere una decisione politica e per questo deve essere assunta con forza e con coraggio. Si deve costruire intorno al cinema in sala un’immagine che sia stimolante, attuale, intrigante.
C’è da dire che ci sono alcune campagne, che possiamo definire “martellanti” che non aiutano la causa. Se si continua ad impostare (e consentire) campagne pubblicitarie che offrono “il cinema in casa”, che speranza c’è nei confronti del ritorno degli italiani nelle sale?
Dunque, è necessario che ad intervenire siano coloro che lavorano nell’immaginario, coloro che possono ragionare su come stimolare un immaginario attraente della sala cinematografica. Potrebbe essere utile promuovere un incontro tra pubblicitari e “cinematografari”. Da questo incontro, potrebbero scaturire suggerimenti preziosi e suggestioni stimolanti per l’impostazione di una gara nazionale per una campagna ben attrezzata ideativamente e professionalmente.
A tal proposito il Governo italiano ha indetto una campagna istituzionale (“All star 2”) con l’intento di promuovere la visione dei film in sala, anche in estate, al fine di favorire la ripresa e la crescita del settore cinematografico. La campagna è rivolta a tutta la popolazione italiana e si basa su una serie di spot con al centro lo spettatore che rivive la magia della sua prima volta in sala attraverso gli occhi di una bambina. Allo spot partecipano alcuni volti noti, attori e registi, del cinema italiano. Il messaggio dello spot è un invito a sognare ad occhi aperti ed esorta a tornare al cinema per poterlo fare.
Ovviamente timori ed incertezze per il futuro sono sempre presenti, ma questi primi passi, e la magia del cinema fanno ben sperare nella sua prossima rinascita.