La pandemia ha sconvolto il mondo, cambiando radicalmente le nostre vite. Non c’è Paese che ancora oggi non pianga le sue vittime. E mentre il mondo ancora porta sulle spalle il proprio lutto, arriva l’ennesima batosta. Parlare di guerra oggi sembra quasi paradossale, eppure questa oggi è la nostra realtà.
Il panico dilaga in ognuno di noi, ma ciò che prevale è la paura per sé stessi e per tutti coloro che sono al centro di tale uragano.
La vita umana sembra non avere più importanza, non ha più valore.
Inoltre, alle perdite umane si è affiancata quella economica. C’è un profondo rischio che ci sia un aumento esorbitante del costo della vita, insostenibile per la maggior parte dei cittadini. A rischiare una vera e propria crisi economica sono tutti coloro che dipendono dalla Russia per le fonti energetiche più importanti. Il tutto senza contare le minacce di Putin nei confronti di chiunque osi intervenire per fermare il suo operato.
Una situazione tragica che non accenna a fermarsi, che rischia di peggiorare inesorabilmente.
Nella nostra mente ancora ci sono immagini, tramandateci dai nostri nonni o da chi prima di loro aveva combattuto per donarci la pace che abbiamo potuto respirare in tutti questi anni. Ed oggi invece sembra che quelle immagini siano nulle, che quei ricordi non abbiano più valore, tutto cancellato da nuove dinamiche di potere di individui troppo impegnati a pensare alla conquista per rendersi conto del costo delle vite umane che si sta pagando.
E quindi ci chiediamo: cosa abbiamo imparato dal passato? I capi di governo e i nostri politici hanno davvero dimenticato tutto ciò che è accaduto? O è possibile davvero agire ignorando tutto il dolore e le atrocità che l’umanità ha vissuto?
E se gli ultimi eventi sembrano volerci far credere che dalla storia non si impara mai davvero, noi non vogliamo crederci. Non possiamo crederci. E quindi dobbiamo sperare che ciò che ci è stato tramandato faccia ancora parte di noi e che ricordi a TUTTI il vero valore della vita umana.